Biblioteca
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Fondo Antico
La collezione è composta da circa ottomila volumi, in diverse lingue, pubblicati tra i secoli XVI e XIX, in gran parte il risultato dello spirito universalista e collezionista dei primi illustrati canari, per i quali il libro, come mezzo per ottenere educazione, formazione e cultura, è stato un elemento di primo ordine per raggiungere il progresso.
La biblioteca privata del marchese di Villanueva del Prado, consolidata dal signor Tomàs de Nava-Grimòn y Porlier, costituisce la maggior parte dell’antica collezione della Biblioteca della Economica circa 6.500 titoli, con opere rappresentative in castigliano e in francese, come “Las Crònicas de Don Juan Segundo” (Logroño, 1517) , la traduzione di “Las dècadas de Tito Livio” ( Saragozza, 1520), di Jorge Coci; o “Las Fiestas de la Iglesia de Sevilla” per la santificazione di Fernando II (Siviglia, 1671), di Fernando de la Torre Farfàn – considerato dagli esperti come il miglior libro pubblicato del secolo XVII -; o la celebre “Encyclopedie ou Dictionaire Raisonnè des Sciences” (Parigi, 1784), e tutto un elenco di titoli di autori affermati come Rousseau, Montesquieu, Chateaubriand, Bufon, ecc.
Il Fondo Antico della Biblioteca è composto anche da una serie di edizioni di molta importanza per la storia delle Canarie, in gran parte appartenente al Fondo Rodriguez Moure, tra i quali si segnala la prima edizione di “Noticias de la Historia General de las Islas Canarias” (Madrid, 1722) di Viera y Clavijo; la “Conquista y Antiguedades de las Islas de la Gran Canaria y su Descripciòn “ (Madrid, 1676) di Nuñez de la Peña; o l’esemplare di “Antiguedades de las Islas Afortunadas de la Gran Canaria, conquista de Tenerife y Aparecimiento de la Santìsima Imagen di Candelaria” ( Siviglia, 1604) del poeta Antonio de Viana..